LA FIS FA PROGRESSI SIGNIFICATIVI, MA SERVONO ALTRE AZIONI PER ALLINEARSI AL QUADRO DI AZIONE PER IL CLIMA DELL’UNFCCC

Credits header image: Luca Jaenichen

All’inizio del 2023, 500 atleti professionisti di sport invernali, tra cui Mikaela Shiffrin (USA), Aleksander Aamodt Kilde (NOR) e Travis Ganong (USA), si sono uniti in una lettera aperta per sollecitare la Federazione Internazionale Sci e Snowboard (FIS) a intensificare il proprio impegno nell’affrontare la crisi climatica. Questa call to action è stata sostenuta dal movimento globale di Protect Our Winters (POW), e da tutti i suoi chapter nazionali (tra cui quello italiano).

Nell’appello, gli atleti hanno chiesto alla FIS una strategia di sostenibilità completa, con una tabella di marcia dettagliata per raggiungere una riduzione del 50% delle emissioni entro il 2030, sottolineando il ruolo critico che la Federazione deve svolgere nella lotta al cambiamento climatico, che rappresenta una chiara minaccia per il futuro degli sport invernali e degli ambienti naturali in cui essi prosperano.

Sei mesi dopo 37.651 persone hanno firmato la petizione di POW, sollecitando la FIS a rispondere alle richieste degli atleti nella lettera aperta.

Oggi la comunità di POW riconosce e celebra i progressi significativi compiuti dalla FIS, come l’assunzione di un direttore per la sostenibilità, i miglioramenti preliminari al calendario FIS per ridurre i voli a lungo raggio, la presentazione di un programma d’impatto dettagliato e la stesura di un rapporto di stima delle emissioni. Si tratta di importanti passi in avanti nel percorso verso l’adempimento dei suoi obblighi come firmatario del Quadro d’azione per lo sport per il clima dell’UNFCCC.

Tuttavia, è anche importante sottolineare degli aspetti ancora problematici relativi all’impegno della Federazione per la causa climatica. Infatti, il rapporto di stima delle emissioni pubblicato dalla FIS è stato creato sulla base di 20 eventi della stagione 2023/24 e scalato per stimare il resto dei 177 eventi globali. Ma ci sono oltre 300 eventi di Coppa del Mondo e un totale di oltre 7.000 gare organizzate dalla FIS in tutto il mondo, e le loro emissioni non sono state riportate. Riteniamo sia importante che la FIS chiarisca come le competizioni giovanili e gli eventi più piccoli con meno spettatori contribuiscano all’impronta complessiva di gas serra.

Inoltre, il bilancio pubblicato dalla FIS dimostra che le emissioni legate ai viaggi costituiscono la quota maggiore dell’impronta di carbonio dell’organizzazione. Per affrontare questo problema, è necessario dare priorità alle seguenti misure per ridurre le emissioni dovute ai viaggi:
Il calendario delle gare deve essere ottimizzato – sono già in atto proposte concrete da parte delle organizzazioni nazionali – per ridurre al minimo le distanze di viaggio tra le singole gare.
L’inizio della stagione deve essere regolato in base alle condizioni climatiche, con un rinvio se necessario, per garantire che i campi di allenamento preparatori siano il più possibile rispettosi del clima.
La collaborazione tra gli organizzatori degli eventi e le aziende di trasporto pubblico deve essere rafforzata.
Gli investimenti nel trasporto pubblico devono essere attivamente sostenuti e sollecitati da tutte le parti interessate.

Riteniamo che la FIS abbia un vero e proprio superpotere: quello di essere un megafono per la causa climatica, in grado di mobilitare risorse per sostenerne l’azione. E proprio in virtù della sottoscrizione dell’UNFCCC Sports for Climate Action Framework, la FIS deve sfruttare i canali di trasmissione e i social media e formare gli atleti a essere efficaci ambasciatori del clima. Per qualsiasi organizzazione o azienda, il percorso verso il net zero è impegnativo.

POW attende con ansia che la FIS mantenga l’impegno di ridurre le emissioni del 50% entro il 2030: è arrivato il momento in cui dai piani bisogna passare alle azioni concrete, affinché la FIS diventi il campione del clima e il modello di ruolo che i suoi atleti e tutti gli appassionati dell’inverno vogliono che sia.

Per saperne di più su questa campagna e su Protect Our Winters: link