Ghiacciai e Cambiamento Climatico: Perchè il 2025 è l’anno della loro difesa
Il 2025 è stato dichiarato “Anno internazionale per la protezione dei ghiacciai”: perché? Come stanno i ghiacciai?
L’Anno Internazionale per la Protezione dei Ghiacciai è un’occasione cruciale per sensibilizzare il mondo sulla crisi glaciale. Scopriamo qual è lo stato di salute dei ghiacciai, come facciamo a saperlo e come possiamo agire per preservare questi ecosistemi essenziali.
Il 2025 è stato dichiarato dall’UNESCO l’Anno Internazionale per la Protezione dei Ghiacciai. Ma perché i ghiacciai hanno bisogno di protezione? La risposta è semplice quanto allarmante: i ghiacciai stanno scomparendo a una velocità senza precedenti, mettendo a rischio ecosistemi, risorse idriche e comunità che dipendono da essi. Questo fenomeno, direttamente collegato al cambiamento climatico, richiede un’attenzione globale e misure immediate per cercare di mitigare il loro declino.

Lo stato di salute dei ghiacciai
A livello globale, il trend è chiaro: i ghiacciai si stanno ritirando e la loro massa è in continuo calo. Secondo il Servizio Mondiale di Monitoraggio dei Ghiacciai (WGMS), dal 1960 ad oggi i ghiacciai hanno perso oltre 9.000 miliardi di tonnellate di ghiaccio, un volume sufficiente a coprire l’intera superficie dell’Italia con uno strato di ghiaccio spesso più di 30 metri, oppure a riempire il Lago di Garda più di 60 volte.
Anche in Italia la situazione è critica: il Comitato Glaciologico Italiano riporta che negli ultimi 150 anni i ghiacciai alpini hanno perso oltre il 50% della loro superficie, e solo negli ultimi vent’anni la velocità di riduzione è più che raddoppiata. Tra i ghiacciai più colpiti (e più studiati, per varie ragioni) vi è la Marmolada, il più grande ghiacciaio delle Dolomiti, che ha perso oltre l’80% del suo volume rispetto al 1900. Oggi la sua estensione è ridotta a meno di 2 chilometri quadrati, e le proiezioni indicano che potrebbe scomparire completamente entro il 2040, se il trend attuale continuerà.
Secondo gli scenari climatici attuali, si stima che entro la fine del secolo le Alpi potrebbero essere quasi completamente prive di ghiacciai. La velocità con cui si sta verificando questo processo è preoccupante: alcuni studi recenti indicano che la perdita di ghiaccio si è triplicata dal 2000 ad oggi, accelerando con il riscaldamento globale. Ogni estate i ghiacciai alpini perdono miliardi di metri cubi di ghiaccio, un volume che potrebbe riempire centinaia di volte il Colosseo.
Perché un Anno Internazionale per la Protezione dei Ghiacciai?
L’iniziativa dell’UNESCO nasce dalla necessità di accendere i riflettori su un’emergenza che spesso viene sottovalutata. I ghiacciai, oltre a essere spettacolari monumenti della natura, svolgono un ruolo essenziale nel mantenimento dell’equilibrio climatico e nella regolazione delle risorse idriche. La loro fusione non è solo una perdita paesaggistica, ma una trasformazione irreversibile con conseguenze devastanti.
L’aumento del livello del mare è una delle conseguenze più dirette e drammatiche: lo scioglimento dei ghiacciai rilascia enormi quantità di acqua negli oceani, contribuendo all’innalzamento delle acque e mettendo in pericolo città costiere e isole. Ma non è solo una questione di mari: molte comunità e interi settori economici dipendono dall’acqua che i ghiacciai forniscono nel corso dell’anno, e la loro scomparsa sta già provocando problemi di approvvigionamento idrico in diverse regioni. Anche gli ecosistemi montani sono profondamente minacciati: senza ghiacciai, la biodiversità delle zone alpine subisce trasformazioni irreversibili, alterando il delicato equilibrio tra flora e fauna che dipendono da questi ambienti.
L’Anno Internazionale per la Protezione dei Ghiacciai rappresenta quindi un momento chiave per mobilitare governi, istituzioni e cittadini, affinché si adottino misure concrete per ridurre le emissioni di gas serra e sviluppare strategie di adattamento ai cambiamenti climatici. Non è solo una questione ambientale, ma una sfida globale che riguarda il nostro futuro e quello delle generazioni a venire.
Come sappiamo che i ghiacciai stanno male? Il ruolo del monitoraggio
Lo studio dei ghiacciai avviene attraverso il monitoraggio scientifico, che ha radici storiche e oggi si avvale di strumenti avanzati. In Italia, il Comitato Glaciologico Italiano e altre istituzioni effettuano rilievi regolari sin dalla fine dell’Ottocento. Oggi, grazie all’evoluzione tecnologica, le metodologie di monitoraggio includono:
- Misurazioni sul campo: gli scienziati effettuano rilievi manuali della superficie e dello spessore del ghiacciaio.
- Osservazioni satellitari: permettono di analizzare variazioni di volume e superficie su larga scala.
- Utilizzo di droni: strumenti sempre più utilizzati per la mappatura dettagliata dei ghiacciai.
- Modelli climatici e simulazioni: proiezioni che aiutano a prevedere il futuro andamento del ritiro dei ghiacciai.
L’analisi di questi dati permette di comprendere meglio il ritmo del cambiamento e di individuare le aree più vulnerabili, consentendo di sviluppare strategie di mitigazione più efficaci.
Il bilancio di massa: l’indicatore chiave della salute di un ghiacciaio
Uno dei metodi più importanti per valutare la condizione di un ghiacciaio è il calcolo del bilancio di massa, ovvero la differenza tra l’accumulo di neve e la perdita di ghiaccio in un determinato anno. Se il bilancio è negativo, significa che il ghiacciaio sta perdendo più ghiaccio di quanto ne accumuli.
Le misurazioni del bilancio di massa vengono effettuate alla fine dell’estate, quando la stagione di fusione è terminata, e vengono condotte attraverso diverse tecniche:

- Carotaggi della neve: permettono di analizzare gli strati di neve accumulati.
- Misurazioni di spessore: utilizzando aste glaciologiche piantate nel ghiaccio per monitorare la perdita o l’accumulo.
- Rilievi radar e GPS: strumenti utili per ottenere una visione più ampia della variazione di massa.
Il monitoraggio del bilancio di massa è cruciale per prevedere la sopravvivenza dei ghiacciai nel tempo e fornire dati utili per le politiche ambientali.
Proteggere i ghiacciai per proteggere il nostro futuro
L’Anno Internazionale per la Protezione dei Ghiacciai è un’opportunità per promuovere politiche di mitigazione del cambiamento climatico e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di agire subito. La riduzione delle emissioni, la tutela delle risorse idriche e la conservazione degli ecosistemi montani sono azioni fondamentali per rallentare la scomparsa dei ghiacciai e proteggere il nostro pianeta per le generazioni future.
Ognuno di noi può contribuire alla protezione dei ghiacciai: ridurre il proprio impatto ambientale, sostenere iniziative di conservazione e diffondere consapevolezza sono passi essenziali per preservare questi preziosi ecosistemi. Solo con un impegno collettivo possiamo sperare di invertire la rotta e garantire un futuro per i ghiacciai e per tutti coloro che da essi dipendono.