TRAGEDIA DELLA MARMOLADA – science facts
L’enorme valanga di ghiaccio e rocce che ieri è scivolata giù lungo la via normale per Punta Penia, in Marmolada, è stata il risultato del distacco di un seracco.
AGI – “Al momento abbiamo 7 deceduti, di cui tre identificati; 8 feriti, di cui due in condizioni delicate; e 14 persone che definiamo reclamate, persone non rientrare a casa delle quali non si hanno notizie. Ci sono ancora quattro autovetture, una tedesca, due della Repubblica Ceca e una ungherese delle quali non si hanno notizie”. Sono i numeri elencati dal presidente della Provincia Autonoma di Trento.
Un seracco è un blocco di ghiaccio, solitamente a forma di pinnacolo che si separa durante il movimento di un ghiacciaio e a seguito dell’apertura di crepacci.
Il climatologo Luca Mercalli ha spiegato «Prevedere con precisione luogo e modalità di un simile evento non era possibile.».
Cosa scatena il crollo? Il caldo persistente delle ultime settimane ha creato tanta acqua che è scesa verso valle scorrendo dentro il ghiacciaio e alla sua base, indebolendo il contatto tra il ghiacciaio e la roccia e tra strati diversi di ghiaccio e facendo sì che il blocco, alla fine, si staccasse.
Il ghiacciaio della Marmolada è già da anni l’oggetto di numerosi studi. I resoconti del Comitato Glaciologico Italiano avevano già messo in evidenza il suo stato di sofferenze: negli ultimi 70 anni quel ghiacciaio ha perso oltre l’80% del suo volume. Dal 2010 al 2020 il fronte è arretrato in media di 10 metri l’anno. In sostanza, il ghiacciaio scomparirà prima del 2050, e con lui gli altri ghiacciai alpini al di sotto dei 3000m.
Science Alliance
“La tragedia avvenuta su Punta Rocca in Marmolada è un disastro che non ci aspettavano ma che ha una chiara causa: il cambiamento climatico.
Diverse evidenze e modelli climatici affermano che i ghiacciai avranno vita breve, in circa settanta anni saranno pressoché spariti.
Sarebbe bello poter scrivere parole più rassicuranti ma al momento la lentezza di reazione a livello globale, emersa anche dal COP 29 non fa ben sperare.
Il tempo di portare evidenze sul cambiamento climatico è terminato, ora dobbiamo passare a una nuova fase. La nostra reale sfida è trovare soluzione per provare a mitigare il cambiamento climatico.
Dobbiamo obbligare la società civile, il mondo della politica e dell’economia a sedersi al tavolo insieme alla comunità scientifica per trovare reali soluzioni. O meglio ancora alzarsi da quel tavolo e agire.”
Luigimaria Borruso, Ricercatore ecologo del suolo
Foto: campionamenti in Dolomiti, Marmolada
